Lo Scoglio Porcelli è noto
soprattutto tra gli alpinisti di Tivoli, con il nome di “Roccette”, (“Porcelli”
su I.G.M.) subito al di sotto e ad Ovest, rispetto la cima di Monte Ripoli. Queste piccole pareti, sono state un po’ la culla dell’ambiente
alpinistico locale che vi ha mosso i primi passi d’arrampicata e avviato una
fase di frequentazione, a partire dagli anni ’30, per proseguire negli anni
’50, ’60 e primi anni ’70. Furono soprattutto alcuni alpinisti tiburtini a
interpretare il luogo come possibile “palestra di roccia”: Pier Giorgio Coccia,
Bellino Tassi, Luigi Roveda, Angelino Passariello e Renzo Poggi, individuarono
e chiodarono alcuni tra i possibili e più evidenti “passaggi”: le vie della
“Placchetta di Caribù”, lo “Spigolo”, la “Panei” e la “Comici”, ancora oggi
testimoniano una genuina capacità d’interpretazione delle rocce.
Nel periodo Aprile-Agosto inoltrato, prestare attenzione alla presenza delle zecche, sarà pertanto d'obbligo controllarsi frequentemente, soprattutto rientrati in auto e a casa. Al riguardo evitare di lasciare gli zaini a terra, meglio appenderli ai rami alti degli alberelli presenti e munirsi di tappetini protettivi, presenti anche in loco.
Finita la giornata è opportuno, per una questione di decoro e nel rispetto di chi frequenta il sentiero, ricollocare i tappetini nelle loro sedi.
I tappetini dietro al masso della targa |
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4a = IV° 4c = V° 5c = VI°
4a - IV
4b - IV+
4c - V
5a - V+
5b - VI-
5c - VI
6a - VI+
6a+ - VII-
6b - VII
[in sequenza da sx verso dx]
Cicale 25 mt - 4a . IV
_Settore Speroncino_
Macaone 20 mt . 4c . V
Idea 20 mt - 4c . V
Iconica 25 mt - 6b . VII
Chiamato anche Sperone di Sinistra, è il primo settore che si incontra, raggiunta la falesia dal sentiero di accesso. Un imponente tetto aggettante, domina la struttura nel mezzo. Sul lato sx, risalendo un poco il pendio, si evidenzia un settore a gradoni, dove si trova la via “Gradoni” (protetta a spit -2°) e alla cui base è collocata, una targhetta segnaletica (sosta in alto con fix+cavo in acciaio da attrezzare in modalità semimobile). Negli ’60 -’80, l’unica via del settore era lo “Spigolo della Paura”, posta sull’estremo lato dx del settore (targhetta). Negli anni ’80 Cesare Borgia, con l’aiuto di Tonino Vasselli, riuscì a vincere con determinazione e costanza, il mitico tetto, superandolo in una impegnativa artificiale su staffe (A4). Purtroppo ignoti, hanno schiodato il tutto, lasciando sul posto solamente il chiodo ad anello, posto all’attacco. Negli anni 2001-2002 Filippo Carter e Alessandro Pavia hanno realizzato le vie: “Circe Forever” sulla dx del tetto (bollo verde) e “Anonima” (il cui nome originale risultava illeggibile) nel evidente diedro a sx del tetto (bollo giallo e targhetta alla base) questa via, ha in uscita una calata in comune con "Cicale". Nel 2o2o è stata attrezzata da Tonino Vasselli, la via “Aerofonia” che partendo da sotto il tetto a dx, sfruttando gli evidenti buchi dei primi metri, si porta con andamento verso sx sull'esile cengia sopra il tetto e da qui a sx sulla placca ad uscire, dove è collocata una catena di calata. Le vie “Circe Forever” e “Spigolo della Paura” ambedue a dx del tetto, hanno una catena di calata in comune. Nel Luglio 2o2o sono state realizzate due nuove vie: "Cicale" a sx di Anonima (bollo verde e calata in comune con Anonima) e "33" a dx di Anonima (bollo rosso e catena-calata in comune con Aerofonia). L’apice del settore si può raggiungere facilmente risalendo il pendio sulla dx del tetto, seguendo il “pistino” a scalette e bolli gialli, nel caso si volesse collocare direttamente una corda sulle catene, per fare “moulinette”
Settore storico, dove negli anni ’60 furono realizzate due
vie in artificiale su staffe: la “Comici” e la “Panei”, alcuni chiodi di questi
tracciati sono tutt’ora in loco. Il settore presenta al centro un evidente
diedro, sul cui bordo dx in alto, è presente un masso che appare instabile, ciò non
compromette la linea di salita della via “Comici”, però si ritiene opportuno scostarsi dalla sua verticale durante le manovre di cordata. Ai lati del diedro prendono corpo due placche,
dove nel 2019 sono state realizzate tre vie. Sulla placca di sx. passa la via “Laura”;
mentre sulla placca di dx. decisamente più strapiombante, sono presenti i
tracciati di “Felona” e “Sorona”. Tutte le vie hanno targhette segnaletiche
alla base e catene di calata in alto
Si tratta di un settore nuovo, piccola costola rocciosa situata tra il settore Strapiombo e la Pancia. Comprende quattro linee di salita: “Olivastro” e il bel diedro di “Crocco Giallo” (bollo giallo) e più a dx del corpo dello Speroncino vero e proprio: “Ambiente Marino” e il netto ed evidente diedro di "Macaone" (bollo azzurro). Tutte le vie, hanno una targhetta con nome all’attacco. "Ambiente Marino" e "Macaone" hanno una catena di calata in uscita, da non confondere con quella di "Lincestra" e "Kobane" del settore adiacente, (uscendo dal diedro di Macaone la calata è collocata di lato, in alto a sx). Anche le vie "Olivastro" e "Crocco Giallo" hanno una catena di calata in comune.
Settore centrale della falesia. Le vie da sx verso dx sono quattro: "Lincestra" - "Kobane" e due vie risalenti agli anni '70 "BellaPancia" (Abbate - bollo acqua marina) e la via degli "Alberelli” (bollo arancio). Le ultime due vie menzionate, sono state bonificate dalla consistente presenza arbustiva e protette a fix ed hanno una calata omologata in comune sulla placca finale in uscita; onde rispettare la linea di salita con il grado proposto, per ambo le vie, giunti sotto lo strapiombetto finale, evitare facili sconfinamenti sui lati, che abbasserebbero decisamente la difficoltà.
Nel 2o19 Tonino Vasselli ha
tracciato e protetto due linee molto belle e più spinte: “Kobane” proprio al centro della pancia e a sx lungo il filo roccioso dello spigolo, “Lincestra” (bollo verde). Queste vie, hanno una calata in comune subito in uscita dai tracciati. Nella calata da "Kobane", data la presenza di un traverso sulla via, è opportuno scendere nel diedro di "Macaone" onde evitare che la corda si incroci con quella passata nei fix durante la salita.
Lo Spigolo così chiamato, è un’evidente costola rocciosa leggermente inclinata, ben visibile quando arrivando dal sentiero la falesia appare nella sua fisionomia. Negli anni ’70 era il settore più frequentato delle Roccette. La via dello “Spigolo” segue la linea storica, inizialmente sul filo roccioso dello stesso e dopo tre quarti di via, aggirando lo spigolo sulla sx, si prosegue in alto. La via “Pura Poesia” (fix gialli) attacca qualche metro più a dx dello spigolo e si può affrontare in due modi distinti, uno con difficoltà elevate, l'altro più abbordabile. Nel primo caso si sale inizialmente il corpo roccioso molto compatto con una seconda "rinviata" molto difficile (5C+); nell'altro attaccando la via più a dx si sfrutta un evidente dente roccioso che abbassa di molto la difficoltà (4b). La via poi prosegue lungo un diedro appoggiato, con andamento dapprima verso sx poi verso dx. A metà del tracciato poi, si trova un gruppo sosta, da utilizzare per scopi didattici, montato dal Gruppo Istruttori dei Vigili del Fuoco. Risalendo il pendio verso sx, (subito a dx della via "Alberelli" - Settore Pancia) attacca la breve via "Margherita" che si ricongiunge in alto con lo "Spigolo". A dx di "Margherita" attacca la via “Idea” (fix azzurri) che incrociato lo “Spigolo” punta a dx verso una placca verticale con fix azzurro. Lo “Spigolo”, “Idea” e "Margherita", hanno una calata in comune. Per le prime tre vie appena citate, converrà calarsi nel diedro di "Alberelli", al cui termine si recupera il secondo, che salendo toglierà i rinvii. La via “Pura Poesia” sfrutta invece una catena di calata autonoma.
Questo settore ha preso forma ed è nato, durante i recenti
lavori iniziati nel 2019. Le belle strutture della parte alta non avevano una
linea di accesso, per via della cengia intermedia, completamente invasa da falaschi, terebinti, ed arbusti vari e forme arboree di alte dimensioni. La meticolosa
opera di pulizia ad opera di Tonino Vasselli, liberando la cengia, ha messo in evidenza la possibilità di realizzare numerosi tracciati. Attualmente il settore è diventato uno dei più frequentati, collocato proprio nel punto di ritrovo, nei pressi della targa nominativa della falesia. Il livello di difficoltà permette di realizzare un buon "riscaldamento". Sulle vie di questo settore, alcune scaglie sono particolarmente esili e l'arrampicata necessita attenzione e massima delicatezza. Tutte le vie hanno targhette segnaletiche
alla base. Da sx abbiamo in sequenza dapprima tre vie: “Fabrizio Ceruso” (bollo rosso) “Terebinto”
(bollo acqua marina) e “Puzzicchie” (bollo giallo). Tutte e tre le vie citate, hanno una catena di calata autonoma. A seguire, con attacco nella nicchia del settore Grotta, si trovano tre belle linee: “Agrografia” (bollo verde) - “Lumanera” (bollo rosso) e "Iconica" (bollo azzurro). Le vie dopo un attacco esplosivo, proseguono in comune e facilmente su una rampa inclinata, dove la ricrescita erbosa è sempre molto attiva e fastidiosa, per portarsi al di sotto di una bella placca. Come per l'attacco, "Agrografia" prosegue a sx, "Lumanera" al centro (bollo rosso) ed Iconica sulla dx. Raggiunto uno strapiombo, le tre linee si mantengono separate, "Agrografia a sx (chiodo ad anello sulla cengia e successivo fix), "Lumanera" al centro (linea riconoscibile per un evidente cordino rosso in clessidra, proprio sul bordo dello strapiombo, ben visibile dalla base) ed "Iconica" sull'accennato spigolotto sulla dx. Entrambe le vie terminano ad una catena di calata comune.
A metà del tracciato di "Terebinto" si trova un gruppo sosta, da utilizzare per scopi didattici, montato dal Gruppo Istruttori dei Vigili del Fuoco.
La così soprannominata “Grotta”, è un incavo della roccia, creatosi
in preistoriche ere, dato che lo Scoglio Porcelli con molta probabilità, era un fondale
marino. Si trova subito nei pressi del ritrovo, dove è collocata la targa della
falesia. Presenta una prima via molto esplosiva in attacco, chiamata “Ammonite” (bollo rosso) che superato lo strapiombo iniziale (con roccia non particolarmente buona), sbuca su una cengia, dalla quale ci si
porta su una bella placca, a sx dell’evidente diedro-camino di uscita di “Riconoscenza”.
Quest’ultima attacca subito a dx del bordo della grotta e attraverso una
fessura sbuca sempre sulla citata cengia; da qui (evitando di prendere i fix sul filo dello spigolo, dell'adiacente via "Ora Solare" del Settore Pancia) seguire l'evidente ed ampio diedro-camino, che caratterizza questa classica e storica via. Ambo le vie hanno targhette alla base
e una calata in comune in uscita, che posta internamente rispetto al bordo della parete, genera inevitabili attriti sulla corda durante la discesa; può capitare inoltre nella fase di recupero, che la corda si impigli sugli arbusti della cengia intermedia.
Il settore “Placca” è l’ultimo a dx della falesia. Negli anni ’60 qui erano presenti due vie in artificiale, che nei tempo sono state schiodate da ignoti. Queste linee sono state nuovamente protette e si superano ora in arrampicata libera. “Canto del Vento” al centro, la cui linea è riconoscibile dal cordino rosso presente nell'ultimo fix e l’ostica (per via della roccia molto tagliente) “Nuvola” sul limite dx del settore (targhette in loco). A sx dell’attacco di “Canto del Vento” si nota la targhetta di “Ora Solare”. Quest'ultima via (tracciata da David Recchia) sfrutta il primo fix di “Canto del Vento” per portarsi poi a sx, da dove sfruttando un secondo fix, si sbuca sull' ampia cengia di "Riconoscenza". Abbandonando la sua linea più facile nel diedro, si punta dal chiodo, verticalmente in alto seguendo i fix a dx di un esile fessura. Al termine delle tre vie, sono attrezzate catene di calata, dove si creano inevitabili attriti della corda sulla roccia, nell' utilizzarle.
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Si prega di non manomettere gli scalini di servizio, sui pistini di accesso alle vie
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Lungo il sentiero che conduce alla falesia, si incontra "ArcoCanto"
postazione di lettura e meditazione, performance poetiche,
angolo aperto del sole.
Presidente dell'Associazione Peonia
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Invece proseguendo lungo il sentiero 551
dopo circa 10 minuti dalla falesia, si incontra Monte Spaccato
rinomato sito speleologico
https://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/svelato_il_mistero_di_monte_spaccato_trovata_la_gabbia_dell_esploratore_inglese_scomparso_nell_800-3753624.html?fbclid=IwAR0WkpGUyoPdt_lOMnr4mZE86jvSZHmxr9OBGdzK6xxdF_uwfc2N2uapreI
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"Galleria Fotografica"
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1975 - via degli "Alberelli" con canapone camicia di flanella, scarponi e pantaloni alla zuava |
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Notiziario Tiburtino - Marzo 1977 |
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1977- Doppia dal Tetto |
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Maggio 2o2o - Pulizia sul Settore Cengia |
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Freschi e ventilati pomeriggi estivi |
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Blocco Boulder |
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L'esplosivo attacco di "Ammonite" |
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Una giovane cordata su "Macaone" |
Le affidabili "calate" fatte in casa |
Tramonto Invernale |
Il Settore Cengia nel 2o19 prima della bonifica |
Bivio per l'ArcoCanto |
Solari mattinate Invernali |
La vecchia calata di "BellaPancia" che essendo visibile dall'alto del pendio era stata accuratamente mimetizzata |
Luci del crepuscolo |
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Estate 2oo2 - Filippo Carter spitta a mano "CirceForever" |
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Prospettiva su "Riconoscenza" |
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Discesa da "Terebinto" |
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La bella e impegnativa uscita di "Nuvola" |
Una sorpresa, da tempo attesa.
RispondiEliminaStamane ho arrampicato per la prima volta in questa falesia. Da tempo cercavo vie facili per introdurre nuovi amici in falesia. Cari Amici, che non conosco, avete fatto un ottimo lavoro. Molti ne saranno contenti. Leonardo Alivernini Cai Velletri.
Grazie Leonardo ... il nostro obiettivo era proprio quello e siamo felici di essere riusciti nell'intento.
RispondiEliminaSe vuoi puoi seguire eventuali aggiornamenti sul gruppo Facebook "Scoglio Porcelli"
Grazie ancora
A conferma di quanto scritto alcuni giorni fa, ieri una principiante assoluta è salita con piacere, e attenzione, sulle vie di terzo della falesia.
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