domenica 30 maggio 2021



  Le "Roccette"di Monte Ripoli
__  TIVOLI  __ 

[falesia arrampicata classica]

Autunno 2o2o - La falesia vista dall'ArcoCanto

Agosto 2o21- La falesia vista da Pomata

 

Lo Scoglio Porcelli è noto soprattutto tra gli alpinisti di Tivoli, con il nome di “Roccette”, (“Porcelli” su I.G.M.) subito al di sotto e ad Ovest, rispetto la cima di Monte Ripoli. Queste piccole pareti, sono state un po’ la culla dell’ambiente alpinistico locale che vi ha mosso i primi passi d’arrampicata e avviato una fase di frequentazione, a partire dagli anni ’30, per proseguire negli anni ’50, ’60 e primi anni ’70. Furono soprattutto alcuni alpinisti tiburtini a interpretare il luogo come possibile “palestra di roccia”: Pier Giorgio Coccia, Bellino Tassi, Luigi Roveda, Angelino Passariello e Renzo Poggi, individuarono e chiodarono alcuni tra i possibili e più evidenti “passaggi”: le vie della “Placchetta di Caribù”, lo “Spigolo”, la “Panei” e la “Comici”, ancora oggi testimoniano una genuina capacità d’interpretazione delle rocce.


A partire dagli anni ’70, le “Roccette” divennero luogo di frequentazione assidua di tutti quei giovani provenienti principalmente dall’ambiente E.S.C.A.I., dell’allora Sottosezione di Tivoli del Club Alpino Italiano, che frequentandole assiduamente, curarono la “pulizia” e la chiodatura delle vie di arrampicata. Un lungo periodo di abbandono, restituì il luogo a cespugli e piccoli alberelli, interrotto solo negli anni 2001-2002, da una meritevole opera di “riscoperta” ad opera di Filippo Carter e Alessandro Pavia; che ha visto la realizzazione delle vie: "Impiccheranno Geordie" (l'attuale "Anonima") e "Circe Forever" con collocazione di spit e catene. Poi di nuovo l’oblio. Recentemente (autunno 2019), da una stimolante illuminazione di Vincenzo Abbate, un sistematico lavoro di pulitura, tracciatura e messa in sicurezza, sta riportando alla luce vecchi itinerari con la scoperta di nuovi; il tutto adeguatamente “attrezzato” al fine di rendere la falesia “sicura”, per una confortevole frequenza. La protezione, realizzata prevalentemente a fix, accompagna la salita per permettere un graduale approccio all’arrampicata. Le principali vie, vedono collocate alla base delle targhette in alluminio (realizzazione anonima) con relativo nome. L'opera appassionata di pulitura e chiodatura, si deve soprattutto ad Antonio Vasselli (Tonino), con il supporto e contributo di Vincenzo Abbate e di altri appassionati soci del C.A.I della Sezione di Palestrina. Merita una menzione speciale il giovane socio Samuele Avvisati, il cui contributo è stato fondamentale, nei lavori di preparazione delle vie sui Settori Tetto e Pancia. Restituire alla frequentazione queste piccole pareti, ha come scopo principale quello di offrire una valida possibilità di allenamento a quanti desiderino continuare a “toccare” la roccia nei loro allenamenti forzando qualche passaggio, ripetendolo più volte, tentare primi passi da capocordata ma soprattutto, passare qualche ora di piacevole arrampicata, in un luogo molto panoramico, ben ventilato e solare. Attualmente la falesia è molto frequentata, a dimostrazione dello scopo raggiunto. Il clima tra gli arrampicatori è molto collaborativo e diverse sono state le donazioni di materiale tecnico, utile per la messa in sicurezza; al riguardo spiccano i nomi di Gianfrancesco Ranieri, Andrea Rugolo e soprattutto il contributo della Stazione di Roma e Provincia del Soccorso Alpino  e del Nucleo SAF dei Vigili del Fuoco, con importanti donazioni degne di nota. Attualmente nei lavori di manutenzione, partecipa attivamente il socio della Sezione CAI di Tivoli: Lorenzo De Sanctis    

___come arrivare___

Raggiunta la cittadina di Tivoli, chiedere oppure cercare: Piazza Garibaldi. Da questa  che è la principale piazza della città (la prima che si incontra dopo il lungo rettilineo in salita, della S.S.5 Tiburtina, per chi proviene da Roma)  chiedere di Viale Cassiano il cui imbocco è riconoscibile per un'alta stele marmorea collocata al suo inizio (proprio nei pressi del unico semaforo in loco presente, sulla dx. terminato il lungo rettilineo sopra citato). Si percorre il viale con la macchina, dopo circa 200mt al termine di un lungo marciapiede, si noterà sul lato dx della strada, un'imponente statua religiosa (chiamata dai locali "Madonnina"), da cui comincia la Strada Provinciale per San Gregorio da Sassola. Raggiunto il km. 2.000 dopo circa 50 mt. prendere il bivio sulla sx nei pressi di una ex-cava (indicazioni "Medicus Hotel" / Monte Ripoli). Percorrere tutta la ripida salita, che termina dopo circa 2 km. con un ampio piazzale ghiaioso. Parcheggiata l'auto nell'ampio spazio, appare evidente nella parte alta, un cancello in ferro (ex ingresso della pizzeria "Veduta su Roma") 15 mt alla sua dx, appena oltre un palo della luce elettrica, parte il sentiero CAI - 551 molto battuto e segnato ad ometti, che proseguendo a mezza costa, dopo 5 minuti raggiunge la base della piccola falesia calcarea.


L'imbocco del sentiero a dx del grande cancello


Panoramica






   
La falesia non è concepita, per un approccio sportivo, si è deciso pertanto di rivalorizzarla, senza stravolgere i tracciati storici originali risalenti agli anni 60-70. Le vie hanno uno sviluppo che oscilla e varia, tra i 10 e i 25 metri. La roccia appare, in linea di massima buona e molto lavorata, ma bisogna prestare sempre la massima attenzione alle  scaglie presenti su alcuni tracciati, che vanno "caricate" con scrupolo ed attenzione; idem per gli appigli e gli appoggi in generale, dato che per decenni nessuno ha mai messo le "mani" sulla roccia della falesia; l'approccio sarà pertanto di tipo alpinistico e non sportivo. I buchi naturali, che si incontrano sui tracciati sono a volte taglienti, prestare la massima attenzione. La falesia è ottima per fini didattico-introduttivi, data la variabilità delle difficoltà, che non oltrepassano comunque il 6b; bisogna però ricordare che il 5c (scala francese) corrisponde ad un 6° (scala u.i.a.a.) e che il sesto grado è considerato ED (estremamente difficile), pertanto chi è abituato ad arrampicare indoor, non può e non deve sottostimare le difficoltà, come da più di un lustro sovente accade, considerando il 5c facile e alla portata di tutti, soprattutto se si sceglie di portare allo Scoglio per la prima volta ad arrampicare, un inesperto. Dato il tipo di roccia, si consiglia pertanto di approcciare con i principianti, su vie di 3°-4° (3a-3c scala francese).  Tutti i tracciati sono generalmente protetti con fix da 10 e da 8 mm. sporadicamente, si può trovare qualche vecchio "storico" chiodo e qualche spit. Un set di otto rinvii è sufficiente per affrontare tutte le vie. Al termine di ogni via, si trova una catena di calata con moschettone, si prega di non stringere a morte la ghiera, rendendo possibile a tutti una agevole apertura. Le catene di calata non sono omologate, ma sono concepite con criteri tali da offrire buona sicurezza in termini di tenuta, a ciascuno poi la decisione di usarle o meno. In alcune calate la corda tocca inevitabilmente la roccia. Per i gruppi numerosi, si consiglia di usare un proprio moschettone, nei recuperi in "moulinette" al secondo di cordata, usando quello in loco solo per l'ultima calata, al fine di limitarne l'usura. Le catene di calata presenti nella falesia, non si prestano per il recupero del secondo con la corda dall'alto. Dalla base della falesia, un sentiero di raccordo a bolli gialli ed ometti, porta in caso di necessità, nella parte superiore delle pareti. Non si ritiene necessario, l'uso della magnesite. Essendo alcuni vie molto vicine, i fix sono stati colorati per meglio identificare la linea di salita   





Le mattine estive, le pareti sono in ombra all'incirca fino alle ore 12.00,  mentre  nel pomeriggio si potrà godere di una piacevole e costante brezza marina, che renderà sicuramente piacevole l'arrampicata, poco sopra la falesia infatti si trova  un sito di decollo e volo per parapendio - http://www.altivoli.it/node/9 . 
Nel periodo Aprile-Agosto inoltrato, prestare attenzione alla presenza delle zecche, sarà pertanto d'obbligo controllarsi frequentemente, soprattutto rientrati in auto e a casa. Al riguardo evitare di lasciare gli zaini a terra, meglio appenderli ai rami alti degli alberelli presenti e munirsi di tappetini protettivi, presenti anche in loco.
Finita la giornata è opportuno, per una questione di decoro e 
nel rispetto di chi frequenta il sentiero, ricollocare i tappetini nelle loro sedi. 


I tappetini dietro al masso della targa 

Nel periodo invernale, il sole si affaccia sulle vie all'incirca verso le ore 10.00. Si gode di un clima mite, soprattutto nelle giornate assolate; la falesia è infatti ben protetta dai venti provenienti da Nord, mentre è molto esposta ai venti di Scirocco, che data la stagione sono comunque fastidiosi
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https://www.facebook.com/groups/607049857355005
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__settori di orientamento__







_raffronto scale di difficoltà_

3c = IV°   4c = V°   5c = VI°

  3a  -  III+
 3b  -  IV-
3c  -  IV
  4a  -  IV+
4b  -  V-
 4c  -  V  
  5a  -  V+ 
 5b  -  VI-
5c  -  VI
  6a  -  VI+
  6b  -  VII-
 6c  -  VII


vie
[in sequenza da sx verso dx]


_Settore Tetto_

Gradoni                 15 mt  -  2a . II+

 Cicale                    25 mt  -  3b . IV- 

Anonima                 20 mt   - 3c . IV

                                33                        15 mt  -  6a . VI+                                 

Aerofonia              20 mt  -  6a . VI+

Circe Forever           15 mt  -  5c . VI

Spigolo della Paura   15 mt  -  4c . V


_Settore Facile_

 Placchetta Caribù     10 mt  -  2b . III- 


_Settore Strapiombo_

Laura                     13 mt  -  5a . V+

Comici                     15 mt  -  5c . VI

 Felona                    15 mt  -  6a . VI+

Sorona                   15 mt  -  5c . VI


_Settore Speroncino_

Olivastro                   15 mt  .  5a . V

 Crocco Giallo           20 mt  .  4a . IV+ 

Ambiente Marino      20 mt  .  5b . VI-
 
         Macaone                   20 mt  .  4c . V         


_Settore Pancia_

Lincestra                 20 mt  -  5c . VI

Kobane                   2o mt  -  5b . VI-

Bella Pancia            20 mt  -  5a . V+

Alberelli                  20 mt  -  3c . IV


_Settore Spigolo_

Margherita             15 mt  -  4b  . V-

Idea                       20 mt  -  4b . V-

Spigolo                   25 mt  -  3a . III+

Pura Poesia             25 mt  -  3c . IV

Fabrizio Ceruso        25 mt  -  4a . IV+


_Settore Cengia_

Terebinto                25 mt  -  4c . V

Puzzicchie               25 mt  -  4b . V-

Agrografia               25 mt  -  5b . VI-

 Lumanera               25 mt  -   5c . VI 

    Iconica                   25 mt  -  6b . VII-   


_Settore Grotta_

      Ammonite              20 mt - ???           

Riconoscenza           25 mt  -  3c . IV


_Settore Placca_

Ora Solare               20 mt  -  5b . VI-

Canto del Vento       15 mt  -  6a . VI+

 Nuvola                    15 mt  -  5c . VI 




____Foto Vie Singoli Settori____

[Si prega di non stringere troppo le ghiere delle catene di calata]
                          



_Settore Tetto_

Chiamato anche Sperone di Sinistra, è il primo settore che si incontra, raggiunta la falesia dal sentiero di accesso. Un imponente tetto aggettante, domina la struttura nel mezzo. Sul lato sx, risalendo un poco il pendio, si evidenzia un settore a gradoni, dove si trova la via “Gradoni” (protetta a spit -2°) e alla cui base è collocata, una targhetta segnaletica (sosta in alto con fix+cavo in acciaio da attrezzare in modalità semimobile). Negli ’60 -’80, l’unica via del settore era lo “Spigolo della Paura”, posta sull’estremo lato dx del settore (targhetta). Negli anni ’80 Cesare Borgia, con l’aiuto di Tonino Vasselli, riuscì a vincere con determinazione e costanza, il mitico tetto, superandolo in una impegnativa artificiale su staffe (A4). Purtroppo ignoti, hanno schiodato il tutto, lasciando sul posto solamente il chiodo ad anello, posto all’attacco. Negli anni 2001-2002 Filippo Carter e Alessandro Pavia hanno realizzato le vie: “Circe Forever” sulla dx del tetto (spit verdi) e “Anonima” (il cui nome originale risultava illeggibile) nel evidente diedro a sx del tetto (spit gialli e targhetta alla base) questa via, ha in uscita una calata in comune con "Cicale". Nel 2o2o è stata attrezzata da Tonino Vasselli, la via “Aerofonia” che partendo da sotto il tetto a dx, sfruttando gli evidenti buchi dei primi metri,  si porta con andamento verso sx sull'esile cengia sopra il tetto e da qui a sx sulla placca ad uscire, dove è collocata una catena di calata. Le vie “Circe Forever” e “Spigolo della Paura” ambedue a dx del tetto, hanno una catena di calata in comune. Nel Luglio 2o2o sono state realizzate due nuove vie: "Cicale" a sx di Anonima (fix verdi e calata in comune con Anonima) e "33" a dx di Anonima (fix rossi e catena-calata in comune con Aerofonia).  L’apice del settore si può raggiungere facilmente risalendo il pendio sulla dx del tetto, seguendo il “pistino” a scalette e bolli gialli, nel caso si volesse collocare direttamente una corda sulle catene, per fare “moulinette”



 





_Settore Strapiombo_

Settore storico, dove negli anni ’60 furono realizzate due vie in artificiale su staffe: la “Comici” e la “Panei”, alcuni chiodi di questi tracciati sono tutt’ora in loco. Il settore presenta al centro un evidente diedro, sul cui bordo dx in alto, è presente un masso che appare instabile, ciò non compromette  la linea di salita della via “Comici”, però si ritiene opportuno scostarsi dalla sua verticale durante le manovre di cordata.  Ai lati del diedro prendono corpo due placche, dove nel 2019 sono state realizzate tre vie. Sulla placca di sx. passa la via “Laura”; mentre sulla placca di dx. decisamente più strapiombante, sono presenti i tracciati di “Felona” e “Sorona”. Tutte le vie hanno targhette segnaletiche alla base e catene di calata in alto  







_Settore Speroncino_

Si tratta di un settore nuovo, piccola costola rocciosa situata tra il settore Strapiombo e la Pancia. Comprende quattro linee di salita: “Olivastro” e il bel diedro di “Crocco Giallo” (fix gialli) e più a dx del corpo dello Speroncino vero e proprio: “Ambiente Marino” e il netto ed evidente diedro di "Macaone". Tutte le vie, hanno una targhetta con nome all’attacco. "Ambiente Marino" e "Macaone" hanno una catena di calata in uscita, da non confondere con quella di "Lincestra" e "Kobane" del settore adiacente, (uscendo dal diedro di Macaone la calata è collocata di lato, in alto a sx). Anche le vie "Olivastro" e "Crocco Giallo" hanno una catena di calata in comune. 









_Settore Pancia_

Settore centrale, valorizzato con i recenti lavori. Le vie da sx verso dx sono quattro: "Lincestra" - "Kobane" e due vie risalenti agli anni '70 "BellaPancia" (Abbate) e la via degli "Alberelli”. Le ultime due vie menzionate, sono state bonificate dalla consistente presenza arbustiva e protette a fix ed hanno una calata in comune in uscitacon tre punti di ancoraggio, posta un metro oltre il bordo della parete. Nella calata bisogna pertanto avere quest'accortezza: se si sale su una via, è opportuno calarsi sulla linea di salita dell'altra e viceversa, questo per evitare che la corda "strozzi" troppo, creando problemi nel recupero da sotto. Data la collocazione, la calata era molto visibile dall'alto del pendio, è stata pertanto accuratamente camuffata con arbusti ed erba secca, onde prevenire furti da parte degli eventuali estranei di passaggio. Si prega non rimuovere il tutto.(vedere al riguardo foto in galleria) 

Nel 2o19 Tonino Vasselli ha tracciato e protetto due linee molto belle e più spinte: “Kobane” proprio al centro della pancia  e a sx lungo il filo roccioso dello spigolo, “Lincestra” (fix verdi). Queste vie, hanno una calata in comune subito in uscita dai tracciati. Nella calata da "Kobane", passare con logica la corda nel moschettone della catena, data la presenza di un traverso sulla via, la corda scendendo, si incrocia con quella passata nei fix durante la salita






                                                
 _Settore Spigolo_

Lo Spigolo così chiamato, è un’evidente costola rocciosa leggermente inclinata, ben visibile quando arrivando dal sentiero la falesia appare nella sua fisionomia.  Negli anni ’70 era il settore più frequentato delle Roccette. La via dello “Spigolo” segue la linea storica esattamente sul filo roccioso dello stesso. La via “Pura Poesia” (fix gialli) attacca  qualche metro più a dx dello spigolo e sale inizialmente un corpo roccioso molto compatto, per poi proseguire lungo un diedro appoggiato, con andamento dapprima verso sx poi verso dx, seguendo il tracciato di quella che era la "vecchia variante" dello spigolo.  Risalendo il pendio verso sx, (subito a dx della via "Alberelli" - Settore Pancia) attacca la breve via "Margherita" che si ricongiunge in alto con lo "Spigolo". A dx di "Margherita" attacca la via “Idea” (fix azzurri) che incrociato lo “Spigolo” (un fix in comune) punta verso una placca verticale con fix azzurro. Lo “Spigolo”, “Idea” e "Margherita", hanno una calata in comune. La via “Pura Poesia” sfrutta invece una catena di calata autonoma, collegata con un cavetto di servizio, alle varie catene del Settore Cengia. 

       









_Settore Cengia_

Questo settore ha preso forma ed è nato, durante i recenti lavori iniziati nel 2019. Le belle strutture della parte alta non avevano una linea di accesso, per via della cengia intermedia, completamente invasa da falaschi, terebinti,  ed arbusti vari e forme arboree di alte dimensioni. La meticolosa opera di pulizia ad opera di Tonino Vasselli, liberando la cengia, ha messo in evidenza la possibilità di realizzare numerosi tracciati. Attualmente il settore è diventato uno dei più frequentati, collocato proprio nel punto di ritrovo, nei pressi della targa nominativa della falesia. Il livello di difficoltà permette di realizzare un buon  "riscaldamento". Sulle vie di questo settore, alcune scaglie  sono particolarmente esili e l'arrampicata necessita attenzione e massima delicatezza. Tutte le vie hanno targhette segnaletiche alla base. Da sx abbiamo in sequenza dapprima tre vie: “Fabrizio Ceruso” (fix rossi) “Terebinto” (fix verde marino)  e “Puzzicchie” (fix gialli). Le prime due vie citate, hanno una catena di calata in comune, mentre "Puzzicchie" ha una calata autonoma. Le catene sono collegate tra loro da un cavetto di servizio in acciaio, utilizzato esclusivamente nei lavori di manutenzione sui tracciati. A seguire, con attacco nella nicchia del settore Grotta, si trovano tre belle linee: “Agrografia” - “Lumanera”  (fix rossi) e "Iconica". Le vie dopo  un attacco esplosivo, proseguono in comune e facilmente su una rampa inclinata, dove la ricrescita erbosa è sempre molto attiva e fastidiosa, per portarsi al di sotto di una bella placca. Come per l'attacco, "Agrografia" prosegue a sx, "Lumanera" al centro (fix rossi) ed Iconica sulla dx. Raggiunto uno strapiombo, le tre linee si mantengono separate, "Agrografia a sx (chiodo ad anello sulla cengia e successivo fix), "Lumanera" al centro (linea riconoscibile per un evidente cordino rosso in clessidra, proprio sul bordo dello strapiombo, ben visibile dalla base) ed "Iconica" sull'accennato spigolotto sulla dx. Entrambe le vie terminano ad una catena di calata comune.    


                                              


                             



                             


_Settore Grotta_

La così soprannominata “Grotta”, è un incavo della roccia, creatosi in preistoriche ere, dato che lo Scoglio Porcelli con molta probabilità, era un fondale marino. Si trova subito nei pressi del ritrovo, dove è collocata la targa della falesia. Presenta una prima via molto esplosiva in attacco, chiamata “Ammonite” che superato lo strapiombo iniziale (con roccia non particolarmente buona), sbuca su una cengia, dalla quale ci si porta su una bella placca, a sx dell’evidente diedro-camino di uscita di “Riconoscenza”. Quest’ultima attacca subito a dx del bordo della grotta e attraverso una fessura sbuca sempre sulla citata cengia; da qui (evitando di prendere i fix sul filo dello spigolo, dell'adiacente via "Ora Solare" del Settore Pancia) seguire l'evidente ed ampio diedro-camino, che caratterizza questa classica e storica via. Ambo le vie hanno targhette alla base e una calata in comune in uscita, che posta internamente rispetto al bordo della parete, genera inevitabili attriti sulla corda durante la discesa; può capitare inoltre nella fase di recupero, che la corda si impigli sugli arbusti della cengia intermedia.  






_Settore Placca_

Il settore “Placca” è l’ultimo a dx della falesia. Negli anni ’60 qui erano presenti due vie in artificiale, che nei tempo sono state schiodate da ignoti. Queste linee sono state nuovamente protette e si superano ora in arrampicata libera. “Canto del Vento” al centro, la cui linea è riconoscibile dal cordino rosso presente nell'ultimo fix e l’ostica (per via della roccia molto tagliente) “Nuvola” sul limite dx del settore (targhette in loco). A sx dell’attacco di “Canto del Vento” si nota la targhetta di “Ora Solare”. Quest'ultima via (tracciata da David Recchia) sfrutta il primo fix di “Canto del Vento” per portarsi poi a sx, da dove sfruttando un secondo fix, si sbuca sull' ampia cengia di "Riconoscenza". Abbandonando la sua linea più facile nel diedro, si punta dal chiodo, verticalmente in alto seguendo i fix a dx di un esile fessura. Al termine delle tre vie, sono attrezzate catene di calata, dove si creano inevitabili attriti della corda sulla roccia, nell' utilizzarle.   





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Tutte le vie della falesia, hanno una catena-calata in uscita

Si prega di non manomettere gli scalini di servizio, sui pistini di accesso alle vie

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Buona Arrampicata 
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 Lungo il sentiero che conduce alla falesia, si incontra "ArcoCanto"
postazione di lettura 
e meditazione, performance poetiche,
angolo aperto del sole. 
Il manufatto è stato realizzato nel Dicembre 2o2o, da Tonino Vasselli
Presidente dell'Associazione Peonia


 



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Invece proseguendo lungo il sentiero 551
dopo circa 10 minuti dalla falesia, si incontra Monte Spaccato
rinomato sito speleologico


https://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/svelato_il_mistero_di_monte_spaccato_trovata_la_gabbia_dell_esploratore_inglese_scomparso_nell_800-3753624.html?fbclid=IwAR0WkpGUyoPdt_lOMnr4mZE86jvSZHmxr9OBGdzK6xxdF_uwfc2N2uapreI





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"Galleria Fotografica"



 

 1975 - via degli "Alberelli" con canapone
camicia di flanella, scarponi e pantaloni alla zuava
 



Notiziario Tiburtino - Marzo 1977


                                              
1977- Doppia dal Tetto


 
 Maggio 2o2o - Pulizia sul Settore Cengia



Freschi e ventilati pomeriggi estivi
           
       
    

Occhio ai buchi



 
Cesare Borgia superò il mitico tetto in artificiale

 


Blocco Boulder

       
   
Chiodatura di "Macaone" [11.o7.2o21]    

 
 
Lucky Mastrantonio su "Sorona" 

   
                        
 L'esplosivo attacco di "Ammonite"    



                                    
Una giovane cordata su "Macaone"


 
Spigolo della Paura

 

 
Franca Battisti sul verticale di "Circe Forever"




Le affidabili "calate" fatte in casa



Tramonto Invernale




Il Settore Cengia nel 2o19 prima della bonifica



Bivio per l'ArcoCanto

                                 
 "ArcoCanto" 

   
                      
                                                 
Solari mattinate Invernali



La calata di "BellaPancia"
essendo visibile dall'alto del pendio
è stata accuratamente mimetizzata
                                                                         
 
Luci del crepuscolo



Estate 2oo2 - Filippo Carter spitta a mano "CirceForever"


Prospettiva su "Riconoscenza"



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 https://www.facebook.com/groups/607049857355005

Buona Arrampicata
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